Il centralissimo Quartiere Europa, cuore della città nuova, ospita un imponente edificio sacro ultimato nel 2004 e realizzato dall'Amministrazione del Comune di Rende; fondamentali per il suo compimento si sono rivelati l'assiduo ed instancabile impegno del compianto Don Pasquale Caputo, nonché il personale e costante interessamento dell'allora Sindaco On. Avv. Sandro Principe. La storia stessa dell'edificio risulta d'altronde indissolubilmente legata alla figura di quest'ultimo, poiché fu proprio durante la consacrazione per l'apertura al culto del 29 maggio 2004, che l'On. Principe rimase gravemente ferito da un colpo di arma da fuoco esploso contro la sua persona da un individuo subito fermato e consegnato alla giustizia. Successivamente a tale spiacevolissimo avvenimento la consacrazione venne rimandata al 20 Aprile 2005.
LE RELIQUIE
All'interno della nuova chiesa sono custodite alcune reliquie di santi che, secondo l'antica tradizione della Liturgia romana, sono state collocate sotto l'altare il giorno della Dedicazione della Chiesa. Oltre alla reliquia di S. Carlo Borromeo, Titolare e quindi Patrono della Comunità parrocchiale, sono state donate dall'Ufficio reliquie della Diocesi di Cosenza-Bisignano le reliquie di S. Filippo Neri, S. Alfonso Maria de' Liguori, S. Girolamo dottore della Chiesa, Beato Mariano da Rocca Casale, Beato Angelo d'Acri, Beato Nicola Saggio da Longobardi, Sant'Umile da Bisignano, Venerabile Suor Elena Aiello. Le reliquie poste sotto l'altare, segno di ciò si offre al Padre, ricordano come al martirio del Capo, cioè di Cristo, è strettamente collegato “il martirio delle membra" cioè dei martiri, e come la santità è il frutto della Pasqua di Cristo che si attua oggi nella celebrazione dei sacramenti, particolarmente nell' Eucaristia.
L'EDIFICIO
L'imponente edificio si propone all'attenzione di chi lo osserva con la sua struttura geometrica dalle linee semplici, che si concretizzano tuttavia in un aspetto estetico di grande effetto. La composizione architettonica asseconda pienamente le richieste della nuova arte delle costruzioni corrispondendo nel migliore dei modi all'uso per il quale è stata elevata e tenendo conto altresì dell'aggregato urbano circostante, sul quale la possente mole dell'edificio esercita un duplice effetto di dominio scenico e di elegante armonizzazione. A tale risultato è stato possibile pervenire anche grazie all'impiego delle nuove tecniche e dei nuovi materiali (acciaio, vetro, alluminio, calcestruzzo, materie plastiche e sintetiche), i quali hanno reso possibile il perfetto connubio di utilità e bellezza.
L'edificio sacro è stato costruito su un duplice livello: il piano sovrastante è adibito a casa canonica; il pianoterra comprende rispettivamente l'ingresso-soggiorno, l'ufficio parrocchiale, la sagrestia e l'aula liturgica. Quest'ultima dispone di due distinti punti d'accesso: un'entrata secondaria sul lato sinistro dell'edificio, ed il maestoso ingresso principale che si apre in facciata, esso è connesso al vasto spazio del sagrato antistante mediante una scalinata semicircolare. L'ingresso principale è composto da un bel portale ad unico battente realizzato in ferro forgiato a mano, ed arricchito da un pannello lavorato a sbalzo riproducente nella parte posteriore (visibile dall'interno della chiesa) la prima e l'ultima lettera dell'alfabeto greco), ovvero Cristo, che è il principio e la fine; sulla parte anteriore (visibile dall'esterno) esso raffigura invece "la nascita dell'Universo" in versione astratta, nella cui composizione la presenza della croce "simboleggia il dominio di Cristo sulla totalità delle cose create in natura e nello spazio che le contiene". Superata la soglia appare la luminosa navata a pianta circolare che può accogliere oltre ó00 persone ed è delimitata da 20 colonne a sezione cilindrica, alle quali si aggiungono due semicolonne addossate in corrispondenza dei due ingressi alla sagrestia posti ai lati del presbiterio. Quest'ultimo, elevato rispetto allo spazio destinato ai fedeli tramite una gradinata semicircolare, ospita l'Altare realizzato in marmo, notevole per la qualità dei materiali impiegati. Il rivestimento della navata è stato realizzalo in travertino bianco con venature di grigio ed in pietra grezza verde (del tipo "Guatemala") la quale ricopre integralmente la parete ospitante il tabernacolo bronzeo in cui si custodisce il Santissimo Sacramento. Sul lato opposto, al centro di una originale struttura circolare ricoperta di travertino, è collocato il fonte battesimale marmoreo, al quale si accede mediante una scaletta; a poca distanza, ricavata nella parete, si trova la custodia per gli Oli sacri che, così come la statua della Madonna collocata in prossimità del fonte battesimale, il Crocifisso posto al lato dell'altare, ed il confessionale in legno e vetri colorati sistemato lungo la parete d'ingresso dell'edificio, è stata aggiunta agli arredi liturgici più recentemente, grazie al devoto contributo dei fedeli.
L'illuminazione dell'interno è affidata alle coloratissime vetrate che, oltre ad ornare le pareti laterali, alleggeriscono e rischiarano la grandiosa cupola, proiettando nel vasto ambiente sottostante suggestivi splendori di luce e di colori ai quali fa da richiamo il ricco pavimento in marmi policromi. L'edificio presenta una copertura a capriate lignee che sovrasta l'intera navata. La chiesa custodisce numerose opere d'arte: lungo le pareti trovano collocazione quattordici dipinti eseguiti ad olio su tela dal pittore Lucio Garofano su progetto dell'architetto Mouzas, raffiguranti il cammino seguito da Gesù gravato dalla croce verso il luogo della Crocifissione; il linguaggio figurativo dell'artista risulta pervaso da una vena di toccante drammaticità narrativa che trasmette a chi indugi a osservare la sequenza della Via Crucis, una viva e profonda impressione di pietà. Dello stesso artista si ammirano, ai lati dell'altare, i due dipinti rispettivamente rappresentanti l'Assunzione glonosa della Beata Vergine Maria, e San Carlo Borromeo in riverente adorazione della Madre di Dio.
Dietro l'altare è installato il grande rilievo in ceramica smaltata raffigurante la Resurrezione, con l'immagine di Cristo ancora sanguinante avvolto nel sudario e risorto dalle tenebre del sepolcro.
La grande piazza circolare che accoglie l'edificio è interamente rivestita di pietra Guatemala, mentre il rivestimento esterno richiama perfettamente quello interno, adottando gli stessi materiali e le medesime combinazioni di colori. La struttura d'insieme e composta da volumi geometrici semplici che innestandosi contribuiscono alla creazione di un effetto di grande originalità costruttiva; esternamente infatti la copertura, interamente realizzata in rame opaco, appare composta dell'incastro fra una sezione di cono rovesciata ed una calotta semicircolare, alla sommità della quale si eleva la lanterna, che raggiungendo l'altezza di circa 35 m, risulta visibile da diversi punti della città.